Fonte: Alessandro Bellardita e Patrizia Di Gregorio (giurista.info)
A partire dal 1 gennaio 2008 entrerà in vigore nelle zone ambientali di numerose città tedesche un divieto di circolazione per tutti i veicoli privi di un filtro anti-particolato, presupposto che il comune sia caratterizzato come “zona ambientale protetta” (Umweltzone).
Il fondamento giuridico di questo provvedimento consiste nel 35° regolamento federale per la tutela contro le emissioni (BImmSchVO), che mette in atto alcune direttive europee. I primi ambiti ambientali sono stati istituti a partire dal 1 gennaio 2008 nelle città di Berlino, Colonia e Hannover. A marzo seguiranno Ilsfeld, Leonberga, Ludwigsburgo, Mannheim, Schwäbisch-Gmünd, Stoccarda e Tübingen, a luglio Bochum e ad ottobre Monaco di Baviera.
Entro il 2010 le maggiori città tedesche avranno delle zone ambientali protette. Al posto delle singole zone ambientali delle città di Dortmund, Düsseldorf, Essen e Duisburg – compresi i comuni confinanti di Mühlheim/Ruhr, Oberhausen –, si pensa di creare, alternativamente, una vasta e unica zona ambientale del Ruhrgebiet.
Le ragioni di questa legge
Per quanto riguarda le polveri sottili, una delle principali fonti d’inquinamento è senz’altro il traffico veicolare. Quest’ultimo, oltre all’immissione in atmosfera dei prodotti della combustione, è responsabile delle polveri che si liberano dall’usura dei freni, delle gomme, del manto stradale e degli idrocarburi che vaporizzano dai serbatoi dei veicoli. Gli scarichi degli autoveicoli, comprendono migliaia di sostanze sotto forma di gas e di polveri.
È inutile ricordare che queste polveri sottili sono nocive e causano irritazioni alle mucose, difficoltà respiratorie, allergie e – in casi estremi – asma; particolarmente vulnerabili sono i bambini. Inoltre, una ricerca condotta in alcune città tedesche su oltre 4800 persone di età compresa tra i 45 e i 74 anni, ha dimostrato che le persone residenti accanto ad una strada a forte traffico soffrono più sovente di arteriosclerosi, che a sua volta rappresenta la causa più frequente di malattie cardiache.
Ricerche recenti hanno poi dimostrato che dal 2,5 al 10 per cento dei tumori ai polmoni di abitanti delle aree urbane è attribuibile all’inquinamento atmosferico e il 56 per cento di questi è ascrivibile all’inquinamento da veicoli a motore.
La vignetta ambientale
Nelle zone ambientali istituite dai singoli comuni sarà permessa la circolazione solo alle vetture munite di vignette ambientali (Umweltplaketten). Vi sono tre tipi di vignette: quella verde per le automobili che inquinano meno, quella rossa per le vetture più inquinanti e quella gialla come vignetta intermedia. Le vetture vecchie non dotate di catalizzatore non potranno avere nessuna vignetta.
È inoltre possibile equipaggiare la propria auto di appositi filtri anti-particolato: su 9 milioni di veicoli che necessitano di un equipaggiamento a posteriori, solo 250mila ne sono già dotati. È tuttavia importante sapere che lo Stato tedesco sovvenziona questa misura con un contributo di 330 euro ed aumenterà le imposte per i veicoli sprovvisti di filtro.
Per ottenere una vignetta ambientale – da applicare poi in maniera ben visibile all’interno del parabrezza della propria vettura – bisogna rivolgersi all’ufficio d’immatricolazione (Kfz-Zulassungsstelle), alle società TÜV o Dekra, oppure alle officine d’immatricolazione per l’esame dei gas di scarico (Abgas-Untersuchung). Inoltre è possibile acquistarla anche online e nei singoli municipi dei comuni con le zone ambientali.
In media una vignetta costerà tra gli otto e i dodici euro; questa dovrà essere acquistata una volta sola, perché non si tratta di una tassa, ma di un modo per riconoscere le vetture eco-compatibili da parte delle autorità. Chi, all’interno di una zona ambientale protetta, non avrà la vignetta corrispondente (solo con quella verde si può circolare ovunque) rischia un’ammenda di 40 euro e un punto a Flensburgo.
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