Diritti dei consumatori – Germania

Fonte: Patrizia Di Gregorio (giurista.info)Il telefono squilla, però, invece dell’amico o del parente, dall’altra parte della linea c’è un agente di commercio insistente. L’interlocutore spiega gentilmente di voler fare un’offerta, ovviamente senza obbligo. L’offerta non sembra male, il consumatore accetta di farsi mandare del materiale informativo. Giusto per saperne di più.

Ma il brusco risveglio avviene poche settimane dopo, quando nella cassetta delle lettere di casa, il consumatore trova – ad esempio – la conferma di un nuovo contratto per il cellulare e in allegato una bella ricevuta. Non c’è da stupirsi: la centrale dei consumatori a Berlino registra giorno per giorno nuovi casi simili e purtroppo la legislazione attuale non impedisce ad imprenditori poco seri di usare questi trucchi per legare contrattualmente migliaia di poveri consumatori.

Secondo la legge tedesca le imprese – spesso si tratta di compagnie telefoniche – dovrebbero chiedere al consumatore il consenso per iscritto, prima di poterlo telefonare. Spesso, però, il consumatore dichiara il consenso senza neanche accorgersi: lo fa, ad esempio, quando partecipa ad un certo tipo di lotterie via internet o anche al supermercato (Gewinnspiele).

In quei casi i contratti consentono non solo la partecipazione del consumatore alle lotterie, ma contengono anche – scritte in piccolo e, dunque, quasi impossibile da leggere – delle clausole che, insieme al contratto della lotteria, possono essere interpretate come un consenso per varie offerte telefoniche. Ecco che arriva, prontamente, la telefonata e, poco dopo, la ricevuta.

Il ministero della giustizia sta elaborando un disegno legge, grazie al quale i diritti dei consumatori verranno sottoposti ad una tutela maggiore. Già adesso, però, è possibile difendersi da queste pecore nere dell’imprenditoria. Intanto c’è da fare una premessa: il diritto privato tedesco si basa sull’autonomia contrattuale.

Vale a dire, in senso negativo, che nessuno può essere privato dei propri beni o essere costretto ad eseguire prestazioni a favore di altri contro la propria volontà. E, in senso positivo, che i privati possono costituire, regolare o estinguere rapporti patrimoniali solo con un proprio atto di volontà. Il problema in questi casi, però, sta nel fatto che queste aziende, con i loro trucchetti, fanno in modo da far sembrare il contratto voluto dal consumatore.

Il codice civile tedesco, anche grazie alla trasformazione di alcune direttive europee, prevede a favore del consumatore una serie di norme, grazie alle quali costui può difendersi dalle imprese poco serie (§§ 312 e ss. del codice civile). Come fare?

Quando arriva una lettera, nella quale l’azienda dichiara la conferma di un contratto che, però, non avete mai voluto stipulare – la cosiddetta Auftragsbestätigung –, bisogna reagire immediatamente, scrivendo una lettera all’azienda – possibilmente entro una settimana, raccomandata e con ricevuta di ritorno – nella quale si dichiara di non aver mai voluto il contratto, di volerne – in via subordinata – la revoca (Widerruf, al massimo entro quattordici giorni) e di negare qualsiasi tipo di pagamento.

Chi non reagisce subito rischia di dover pagare le conseguenze per la propria inerzia. L’azienda deve, inoltre, risarcire le spese postali. Nessuno, dunque, è costretto a legarsi contrattualmente senza la propria volontà, anche se a volte bisogna agire per non cadere nell’inganno.