9.12.2014 – Un aspetto importante del welfare tedesco consiste nell’universalità dell’assistenza dei senzalavoro: mentre in Italia un reddito minimo garantito è quasi inesistente – salvo qualche eccezione a livello comunale –, in Germania, dal 2005, il (vecchio) sussidio sociale (in ted.: Sozialhilfe) è stato trasformato in un reddito di garanzia, che consente al richiedente – come sottolinea la Corte Costituzionale federale in una recente sentenza – di soddisfare il proprio fabbisogno. Allo stesso tempo fu abrogato il sussidio di disoccupazione integrativo (Arbeitslosenhilfe).
Chi ne ha diritto, ovvero tutte le persone che hanno una residenza in Germania, dai 15 ai 65 anni e che possono lavorare almeno 3 ore al giorno, riceve dal JobCenter locale 391 euro mensili (a partire dal 1.1.2015 saranno 399 euro). Inoltre è previsto un sussidio per il canone d’affitto, che si calcola in base alla necessità del richiedente (solitamente una persona singola può abitare in un appartamento di almeno 45 m², ad una famiglia viene pagata un appartamento più grande) e per le spese accessorie, inclusi i costi per il riscaldamento. La bolletta per la luce, invece, bisogna pagarla di tasca propria, mentre lo stato riconosce per ogni figlio a carico un sussidio aggiuntivo (Sozialgeld), visto che il sussidio familiare (Kindergeld) viene detratto.
Cosa succede con i risparmi? Fino a 3.100 euro – alternativamente fino a 150 euro per ogni anno di vita – si possono tenere, tutto quello che va oltre, viene sottratto dal sussidio.
Chi arriva dall’Italia non ha, inizialmente, diritto a ricevere Hartz IV. Per i primi tre mesi il JobCenter negherà al richiedente ogni forma di sussidio. Non è ancora chiaro se escludere i cittadini europei dal sistema sociale tedesco costituisce una violazione del diritto europeo, difatti bisogna attendere una sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardo ad una vertenza che ha presentato la Corte federale sociale (BSG). Diverso è il discorso per chi ha già un impiego, anche in forma di minijob. In quel caso il JobCenter è tenuto a valutare la richiesta e se il richiedente cerca un lavoro, otterrà anche il sussidio sociale. Se costui si è trasferito da poco in Germania, può anche chiedere un sussidio per l’arredamento, limitato a 1.140 euro.
Ma attenzione: l’introito del minijob, ovviamente, porta ad una riduzione del sussidio (fino a 280 euro). Da non confondere con l’Arbeitslosengeld II, di cui sopra, è il sussidio di disoccupazione (Arbeitslosengeld I), al quale sarà dedicato un articolo a parte.
Fonte: Dr. Alessandro Bellardita, giudice ad Heidelberg
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