Oggi una parte importante della popolazione ha accesso a Internet e ne fa uso. Purtroppo però esistono molti meccanismi, noiosamente ovvi per gli addetti, che possono trarre in inganno gli utenti inesperti.
Come in passato anche oggi gli individui truffaldini compensano con la genialità eventuali mancanze tecniche: costruiscono truffe con gli strumenti più semplici.
Ripercorrendo passo per passo l’accaduto abbiamo modo di capire come molteplici siano stati i segnali di avvertimento che mi hanno messo in guardia.
L’oggetto e l’asta
Ho messo all’asta su eBay, a partire da 1 Euro, una telefono di seconda mano, per navigare via UMTS, del valore commerciale di 90-120 Euro. Ho inoltre attivato l’opzione “Compralo Subito” (che permette l’acquisto immediato dell’oggetto, fino a quando non viene lanciata un’offerta d’asta) al prezzo di 135 Euro. Ho sicuramente esagerato con la cifra, ma sono evidentemente indeciso sulla vendita e non voglio svendere il telefono. Ho inoltre selezionato l’Unione Europea come “mercato servibile” entro il quale avrei spedito l’oggetto, specificando la necessità di contattarmi in anticipo per trovare una formula di spedizione sensata.
L’acquisto
Poche ore dopo la messa in vendita ricevo una notifica: un utente si è aggiudicato l’oggetto con la modalità “Compralo Subito”. Ho controllato lo stato dell’utente e ho notato due dettagli insoliti: si tratta di un account nuovo (nessuna transazione conclusa all’attivo) e domiciliato in Ohio, USA. Sicuramente un americano può rimediare prezzi migliori rispetto a quelli italiani.
La mia prima reazione è stata di accogliere allora il “nuovo arrivato”, invitandolo a riconsiderare l’acquisto e comunicando la mia disponibilità ad annullare la sua offerta senza conseguenze.
Nel frattempo mi sono dimenticato di aver limitato la spedizione alla UE, cosa che mi avrebbe permesso comunque di annullare l’offerta in qualsiasi momento.
Ho selezionato come unica forma di pagamento l’uso di PayPal, società intermediaria il cui scopo è proprio quello di rendere sicure le transazioni su Internet, fra persone molto distanti geograficamente.La trattativa
Entro in contatto email con l’acquirente (con il personaggio inventato dal truffaldino): una signora americana, attualmente in viaggio in Irlanda, che desidera far avere l’oggetto in questione a sua figlia, che sta studiando Scienza della Comunicazione a Lagos in Nigeria.
Provvedo a ravvisare l’acquirente più volte che il costo totale supera il prezzo di telefono di nuova generazione, acquistata in un negozio qualsiasi in Nigeria (ho calcolato le tariffe delle principali compagnie di spedizioni, arrivando a circa 120 Euro di media, a cui probabilmente andrebbero aggiunti dazi e tasse nigeriane).
L’unica risposta che ricevo chiede semplicemente il totale, per effettuare velocemente la transazione. Vengo inoltre sollecitato a spedire immediatamente l’oggetto.
La transazione
Per formalizzare la procedura comunico il totale di spesa attraverso il pannello apposito di eBay e mando un messaggio all’acquirente specificando che la spedizione sarebbe partita appena ricevuto il pagamento.
Dopo qualche ora ricevo una email di conferma da parte di PayPa ( vedi allegato ), che attesta il ricevuto pagamento, ma che la somma mi sarà accreditata solo dopo aver spedito il “tracking number” (codice identificativo della spedizione) ad un indirizzo email incluso.
Eccitato per la velocità con cui ho concluso la vendita mi appresto a spegnere il computer per recarmi dallo spedizioniere, ma proprio in quel momento mi viene una strana sensazione. Riaccendo il computer e digito manualmente l’indirizzo di PayPal (l’unico modo per essere sicuri di raggiungere un sito originale è quello di digitarne l’indirizzo), accedo al mio account e noto che non esiste alcun riscontro della transazione. Posso capire che la procedura voglia che la somma sia bloccata fino a quando spedisco l’oggetto oppure fino a quando l’oggetto non venga recapitato, ma è anche vero che da qualche parte dovrebbe risultare la citata somma. Invece il bilancio del mio conto è 0. Tutte le cifre sono 0. Non esiste niente che provi l’avvenuto pagamento (sicuramente non la email ricevuta, visto che chiunque può impostare a proprio piacimento il campo “mittente” e simulare una comunicazione da parte di PayPal).
A questo punto riapro l’email incriminata e mi accorgo che alcuni dettagli ne sottolineano l’origine fraudolenta:
1) L’email inizia in modo inusuale: “You’ve got cash!”, per poi proseguire con una forma più ufficiale;
2) Il testo è impaginato in modo approssimativo, mi aspetto sicuramente meglio da un messaggio formale da parte di una grande azienda;
3) Il testo contiene errori di grammatica;
4) L’email a cui rispondere non fa parte del dominio di PayPal, si tratta di un indirizzo esterno a PayPal;
5) Il link per verificare lo stato della transazione (che ho controllato solo successivamente), porta ad un account bloccato;
6) L’email non contiene l’immagine di PayPal o riferimenti a metodi di verifica della sua autenticità;
L’azione
Ormai certo di essere stato vittima di una tentata frode, mi accingo ad assegnare immediatamente un feedback (giudizio sull’utente) negativo e a contattare l’assistenza clienti di eBay, comunicando l’avvenimento.
Comunicare tempestivamente questo tipo di accadimenti all’assistenza clienti è fondamentale perchè può evitare che altri utenti finiscano in trappola prima che chi gestisce il sito di compravendite si accorga degli atteggiamenti illegali dell’utente incriminato.
La lezione
Sicuramente vale sempre il detto che vede la fretta come cattiva consigliera. Nessuno ci deve vietare di prendere il tempo di verificare che sia tutto a posto. Se non avessi verificato ulteriormente, avrei non solo perso la mia adorata scheda per l’accesso ad Internet, ma avrei anche speso di tasca mia per la costosissima spedizione in Nigeria! Sarei stato fregato due volte.
Purtroppo si sente parlare spesso di eBay, quale culla delle truffe. Ogni settimana ne inventano di nuove.
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