Come funziona la dogana italiana

Come sapere quanti dazi andremo a pagare per un pacco proveniente dall’estero?

Girando tra le varie guide e il forum, ho notato che ci sono sempre molte perplessità sui pacchi provenienti dall’estero, e quindi spero di poter dare il mio contributo nel dissipare alcuni dubbi in merito, dal momento che, con la mia attività, che mi porta a importare dal Giappone, ho ormai raggiunto una certa esperienza a riguardo (anche se, mi accorgo, non si sa mai abbastanza!).

Ho aggiunto anche dei piccoli consigli su come cercare di “sveltire” le pratiche doganali, spero possano esservi d’aiuto!

N.B. Tutte le mie conoscenze in materia sono in questa guida, non conosco altri dettagli.
Inoltre, un consiglio per tutti coloro che mi fanno domande sugli acquisti dalla Cina: io non ho mai comprato da quella nazione, e non intendo farlo, proprio per evitare tutte le rogne doganali che i pacchi cinesi hanno una volta giunti in Italia. Il mio consiglio è di evitare il più possibile di comprare da Cina e Hong Kong, in quanto il risparmio sull’oggetto non vale assolutamente tutti i problemi successivi!

Quando vengono calcolati i dazi?

Di solito sempre, anche se, ultimamente, ho visto che le Poste Italiane applicano una “tariffa fissa” di 5,50€, applicata ai piccoli pacchi di valore basso (fino ai 50,00€ circa), che, in teoria, dovrebbe coprire i costi di sdoganamento effettuati dalle Poste. In realtà ancora non ho capito perché debba pagare questa cifra, poiché, effettivamente, l’acquirente non ha in mano nessuna bolla doganale che attesti l’avvenuto sdoganamento della merce. In pratica, questo foglio è carta straccia, ai fini dell’import non ha alcun valore (ma questo interessa solo ai titolari di partita IVA).

Per la merce che invece passa attraverso i controlli doganali, il processo è più lungo e complicato, e impiega circa 7-10 giorni (a volte è meno, a volte è moooolto di più).

Dove sono situati gli uffici di smistamento delle Poste Italiane?

Per chi riceve la merce tramite le Poste (EMS, SAL o altri metodi) gli uffici di smistamento principali sono:

  • 1.                   Fiumicimo, RM
    Gateway Internazionale, Ufficio Relazioni Doganali, Via di Corcolle 12/14, 00131 Fiumicino Roma
    Fax 06 45143319
    E-mail romagtwpt-ope @ sda.it
  • 2.                   Lonate Pozzolo, VA
    Gateway Internazionale, Ufficio Relazioni Doganali, Via Leonardo da Vinci, 21015 Lonate Pozzolo (VA)
    Telefono 0331 662420/21/22/23
    Fax 0331 662412/13/14
    E-mail lonate-import58 @ sda.it
  • 3.                   Roserio (MI)
    Poste Italiane CMP Roserio, Via Cristina Belgioioso 165/11, 20157 Milano
    Telefono 02 35638303 (lun-ven 9.00-15.00)
    Fax 02 35638234
  • 4.                   Genova (via mare)

 

Se dovete comunicare con loro, fatelo esclusivamente via fax, dal momento che via mail o al telefono rispondono molto raramente! L’unica eccezione da me riscontrata (finora) riguarda Milano Roserio, dove mi hanno risposto e dato tutte le informazioni di cui avevo bisogno!

ATTENZIONE: a seguito di moltissimi problemi nati in questo periodo (pacchi fermi ecc. ecc.) mi sento in dovere di precisare che gli uffici qui elencati sono diretti dipendenti delle Poste Italiane Spa, e pertanto ogni ritardo, bolla doganale errata, smarrimento è da denunciare direttamente a loro.
L’Agenzia delle Dogane invia dei funzionari per il controllo dei pacchi, ma l’organizzazione è esclusiva competenza delle PT. Perché specifico questo? Perché mi sono sentita ripetere da più di un operatore del call center 803160 che gli uffici in questione non c’entrano nulla con le PT, fatto assolutamente falso. Se vi comunicano simili stupidaggini, non cascateci.

Come si calcolano i dazi?

Ed eccoci al punto più importante: come si fa a capire quanto si andrà a pagare… Innanzitutto sappiate che il valore da prendere a base per il calcolo dei dazi è quello che comunemente viene definito “valore imponibile” o “valore doganale”: esso è costituito dal “valore di transazione“, cioè “il prezzo effettivamente pagato o da pagare per le merci quando siano vendute per l’ esportazione a destinazione del territorio doganale della Comunità…”

Il “valore di transazione” deve essere integrato comunque da altri elementi, cd. “accessori”, come i costi di trasporto, i premi di assicurazione (qualora la merce viaggi assicurata), e tutte quelle spese per il carico, la movimentazione, il magazzinaggio ed altre, come le spese di mediazione, i costi d’imballaggio, ecc. sempre, tuttavia, sopportate anteriormente all’introduzione nel territorio comunitario.

In parole povere, i dazi vengono calcolati sul totale della merce più i costi di trasporto (lo so, è una truffa bella e buona…).

Per sapere i dazi potete consultare l’archivio dell’Agenzia delle Dogane
http:// aidaonline . agenziadogane . it / NSITaricInternetWA / TaricServlet dove troverete tutte le voci doganali, divise per tipologia e Paese. Avrete quindi un’idea dei costi che vi aspettano.

Ricordatevi che, oltre ai dazi, dovrete pagare l’IVA del 20%: la base imponibile sulla quale deve essere calcolata l’IVA è data dal valore doganale come sopra determinato, cui vanno sommati i diritti doganali dovuti (dazi, accise, ecc.) e l’ammontare delle spese di inoltro fino al luogo di destinazione all’interno del territorio comunitario (spese trasporto, polizze assicurative, ecc.).

Come pago IVA e dazi?

Di solito si paga in contanti direttamente al corriere che consegna la merce (preparate quindi il cash!). A volte capita di essere sprovvisti della somma necessaria, e quindi le soluzioni sono 2:

  1. Ritirare la merce direttamente all’ufficio postale più vicino a voi (dopo 2-3 giorni lavorativi)
  1. Ritirare la merce all’ufficio del corriere espresso (di solito la consegna viene effettuata dall’SDA, sempre dopo 2-3 giorni lavorativi)

In entrambi i casi il pagamento deve avvenire in contanti!

Come evitare che il pacco venga bloccato in dogana?

Purtroppo non esiste un metodo certo, la soluzione migliore è che il mittente scriva bene tutte le informazioni necessarie, in maniera tale da sveltire il tutto. Provate a spiegare al venditore dei problemi inerenti lo sdoganamento in Italia, e chiedetegli di seguire qualche piccolo accorgimento così da evitare “rogne”:

  • Non scrivete “gift”: ormai anche i doganieri meno svegli hanno capito che questa scritta cela un tentativo di frodare lo Stato.
  • Mittente e destinatario vanno ben evidenziati e scritti bene.
  • Valore della merce: mi raccomando, che sia quello che avete effettivamente pagato! Se è inferiore o superiore potreste avere dei problemi al momento di inviare copia del pagamento.
  • Tipologia di merce: anche qui va scritta bene in evidenza, specificando esattamente il contenuto. Se il vostro venditore è particolarmente disponibile, fategli scrivere direttamente in italiano, così da evitare problemi al momento della traduzione da parte degli addetti postali (che, come già ricordato, difficilmente sanno l’inglese…).
  • Se il venditore rilascia fattura, questa va allegata assieme al documento di invio, e una copia va inserita all’interno del pacco.

…e se il mio pacco viene comunque fermato in dogana?

La prima cosa da fare è contattare il call center delle Poste Italiane al numero 803.160, fornendo il numero della spedizione e chiedendo come mai il pacco è fermo. Se avete solo il numero estero, non vi preoccupate, al call center riescono a tracciare la spedizione anche con quello.

Molto probabilmente sarete invitati ad inviare un fax all’ufficio doganale con i seguenti documenti:

  1. copia della fattura che attesta il pagamento / copia del pagamento effettuato (PayPal, bonifico, ecc. ecc.)
  1. codice fiscale / partita iva
  1. copia di un documento di identità (a volte)
  1. dichiarazione da parte vostra che attesta il contenuto del pacco. Tenete presente che, molte volte, i doganieri non sanno l’inglese (lo so, è inconcepibile ma tragicamente vero), quindi siate molto precisi nello spiegare il contenuto del pacco, pena l’assegnazione di una voce doganale errata.

A questo punto non dovrete far altro che aspettare di ricevere la vostra merce, completa di bolla doganale, IVA e dazi, a cui dovrete aggiungere un “diritto postale” corrispondente di solito a 5,17€.

Un unico consiglio: per l’Economy Air (SAL), e altre spedizioni di questo tipo (con un codice di tracciatura), a volte capita che dicano che, essendo una spedizione ordinaria, non possono vedere dove si trova il pacco: è una balla bella e buona! Non è possibile tracciare il pacco al di fuori dell’Italia, ma una volta entrato nel nostro Paese devono sapervi dire dove si trova. Quando vi rispondono così, mettete giù e richiamate: vedrete che la seconda-terza volta, magicamente l’operatore vi dirà dov’è la spedizione!

Se invece utilizzate un corriere espresso (FexEd, UPS, TNT e così via), lo sdoganamento viene effettuato direttamente da loro, e quindi per ogni ritardo o problema dovrete contattare i call center di riferimento.

ATTENZIONE: purtroppo ultimamente accade spesso che i pacchi rimangano bloccati settimane (mesi!), e la colpa è esclusivamente degli uffici di smistamento (Lonate Pozzolo o Roma). Alcuni sdoganamenti sono diventati biblici, e io stessa non posso che suggerire la tattica dello “sfinimento”: reclami (da sollecitare ogni giorno) e fax con i documenti alla dogana (anche qui ogni 2 giorni, se possibile).
Questo metodo è l’unico che finora ha funzionato, dal momento che (purtroppo) non esiste un responsabile da contattare e alla dogana difficilmente rispondono al telefono.

Se sbagliano la voce doganale e i dazi risultano maggiori?

Purtroppo capita, e anche spesso… In questo caso non potete far altro che pagare per avere la merce, e poi inoltrare una lamentela alle Poste o al Corriere: tenete però presente che, per importi inferiori a 100,00€, non vale la pena, perchè le spese di modifica della bolla doganale sarebbero superiori.

In parole povere, bisogna tacere e pagare (a me è successo tante di quelle volte)…

Spero di essere stata utile a qualcuno, in ogni caso aggiornerò la guida ogni qualvolta avrò notizie in più!